I cavi costituiscono il mezzo fondamentale per la trasmissione dei dati all’interno delle reti. In Europa, la normativa di riferimento per i parametri standard dei cavi è la EN50288, che stabilisce requisiti come un’impedenza di 100 Ohm (con una tolleranza di ±5 Ohm) a una frequenza di 100 MHz.
Il cavo più comunemente utilizzato è l’UTP (Unshielded Twisted Pair), composto da quattro coppie di fili di rame avvolti insieme e rivestiti da una guaina colorata. Questi cavi sono apprezzati per la loro facilità di installazione e l’utilizzo del connettore RJ45. Hanno un diametro di circa 0,43 cm e possono raggiungere una lunghezza massima di 100 metri.

Tuttavia, i cavi UTP sono sensibili alle interferenze e vulnerabili al tapping (intercettazione). Esistono diverse categorie di cavi UTP:
- CAT1: Utilizzato principalmente per linee telefoniche.
- CAT2: Utilizzato nelle reti più datate.
- CAT3: In grado di supportare trasmissioni fino a 10 Mbps.
- CAT4: Per trasmissioni fino a 16 Mbps.
- CAT5: Per trasmissioni fino a 100 Mbps.
- CAT5e: Per trasmissioni fino a 1000 Mbps.
- CAT6: Per trasmissioni fino a 10 Gbps.
- CAT7: Per trasmissioni fino a 10 Gbps su 100 metri a una frequenza di 600 MHz.
- CAT7a: Per trasmissioni fino a 10 Gbps su 100 metri a una frequenza di 1000 MHz.
- CAT8: Per trasmissioni fino a 25 Gbps su 100 metri a una frequenza di 2000 MHz.
Le tecnologie dei cavi sono in continua evoluzione e si prevede l’introduzione di nuove categorie per supportare trasmissioni di dati ancora più veloci.
Il cavo STP (Shielded Twisted Pair) è simile all’UTP, ma ogni coppia di fili è schermata individualmente. Questo garantisce una maggiore protezione dai disturbi e richiede una messa a terra.

Per quanto riguarda la fibra ottica, a differenza dei cavi in rame, offre una maggiore resistenza al tapping grazie alla sua struttura schermata. Tuttavia, anche con la fibra ottica esistono tecniche di intercettazione, attraverso sovrapposizioni e divisioni dei cavi, che consentono l’accesso ai dati.
